Google condannato per abuso di posizione dominante
Un tribunale federale degli Stati Uniti ha emesso una sentenza storica, condannando Google per aver abusato della sua posizione dominante nel mercato dei motori di ricerca e della pubblicità online.
Il giudice Amit Mehta ha stabilito che la società di Mountain View ha messo in atto pratiche anticoncorrenziali per mantenere il suo monopolio, danneggiando così sia i consumatori che le aziende concorrenti.
La decisione, frutto di un lungo e complesso processo giudiziario, si basa su una serie di prove che dimostrano come Google abbia utilizzato il suo potere economico per stipulare accordi esclusivi con produttori di dispositivi e browser, come Apple. Questi accordi, che prevedono ingenti pagamenti a Google per rendere il suo motore di ricerca predefinito, hanno reso praticamente impossibile per altri concorrenti di sfidare la sua supremazia.
I punti chiave della sentenza:
- Monopolio duraturo: Google ha mantenuto una quota di mercato dominante nel settore della ricerca online per oltre un decennio, crescendo dal 80% al 90% tra il 2009 e il 2020.
- Assenza di concorrenza: Il giudice ha rilevato che non esiste una vera e propria concorrenza nel mercato della ricerca, e che anche le grandi aziende tecnologiche non sono in grado di sfidare seriamente Google.
- Contratti anticoncorrenziali: Gli accordi esclusivi stipulati da Google con i produttori di dispositivi sono stati considerati illegittimi in quanto hanno limitato la scelta dei consumatori e ostacolato l’innovazione.
- Pratiche opache: La corte ha espresso preoccupazione per le pratiche interne di Google, in particolare per la sua politica di cancellazione dei messaggi interni dopo 24 ore, che ha ostacolato le indagini.
Le implicazioni della sentenza
Questa sentenza rappresenta un punto di svolta nell’applicazione delle leggi antitrust al settore tecnologico. Le sue conseguenze potrebbero essere profonde, non solo per Google, ma per l’intero ecosistema digitale.
Le autorità antitrust di altri paesi potrebbero prendere spunto da questa decisione per avviare indagini simili nei confronti dei giganti del web.
Google ha annunciato il suo intendimento di fare appello contro la sentenza, ma nel frattempo dovrà affrontare una serie di interrogativi: quali saranno le misure correttive imposte dalla giustizia? Come cambierà il modello di business di Google? E quali saranno le conseguenze per i consumatori e le imprese?
In conclusione, la sentenza contro Google rappresenta una vittoria importante per i sostenitori di una maggiore concorrenza nel mercato digitale. Tuttavia, la strada verso un internet più aperto e competitivo è ancora lunga e tortuosa.