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Le Big Tech USA contro l’UE: una battaglia per il futuro dell’Ai

Le grandi aziende tecnologiche statunitensi, note come “Big Tech”, stanno intensificando la loro azione di lobbying contro le normative dell’Unione Europea, confidando in un cambio di rotta con la potenziale nuova amministrazione Trump. In particolare, Meta si pone come capofila nella lotta contro l’AI Act, considerato uno dei quadri normativi più severi al mondo in materia di intelligenza artificiale.

Lobbying e resistenze all’AI Act

Fonti interne a Meta, come riportato dal Financial Times, evidenziano un aumento delle attività di lobbying volte a mitigare l’implementazione dell’AI Act, una legge che mira a gestire i rischi sistemici derivanti dall’IA. Meta ha già dichiarato di non aderire al codice di condotta volontario previsto dall’AI Act, ritenendolo tecnicamente irrealizzabile.

Joel Kaplan, figura chiave nelle attività di lobbying di Meta, sostiene che la mancanza di una partnership tra Stati Uniti ed Europa sulla regolamentazione dell’IA potrebbe favorire la Cina nella corsa tecnologica. Meta argomenta inoltre che le attuali normative europee ostacolano il lancio di modelli avanzati come gli assistenti AI multimodali nel mercato UE.

Una coalizione contro le normative europee

Nel settembre scorso, Meta ha promosso una lettera aperta firmata da 50 organizzazioni, tra cui Ericsson e Spotify, entrambe svedesi, denunciando come il quadro normativo europeo soffochi l’innovazione tecnologica e rallenti lo sviluppo dell’IA nel continente.

L’appoggio dell’amministrazione Trump

L’amministrazione Trump ha fornito un sostegno a questa causa. Il vicepresidente JD Vance, durante un recente viaggio in Europa, ha criticato le regole dell’UE definendole “onerose” e ha invocato una regolamentazione dell’IA che non ostacoli lo sviluppo del settore.

Il Digital Markets Act (DMA) nel mirino

Oltre all’IA Act, le Big Tech stanno esercitando pressioni per limitare l’applicazione del Digital Markets Act (DMA), la normativa che mira a contrastare gli abusi di mercato delle grandi piattaforme online. Apple, Meta e Alphabet sono state oggetto di indagini dopo l’entrata in vigore del DMA nel 2023.

Tensioni e possibili compromessi

L’elezione di Trump ha portato la Commissione Europea a procedere con cautela nelle indagini in corso. Trump stesso ha definito le multe UE contro le aziende americane una “forma di tassazione”. Fonti interne alle aziende tecnologiche statunitensi suggeriscono che un’applicazione meno rigorosa del DMA potrebbe evitare sanzioni significative e ridurre i rischi diplomatici tra USA ed Europa.

La posizione dell’UE

La Vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Henna Virkkunen, ha ribadito che l’UE è determinata a far rispettare le sue regole, sottolineando l’importanza del mercato europeo per le Big Tech. Tuttavia, la Commissione ha recentemente ritirato la proposta di AI Liability Directive, un segnale di possibile compromesso.

Critiche e preoccupazioni

Organizzazioni tecnologiche europee e ONG accusano le Big Tech di voler mobilitare l’amministrazione Trump per limitare la concorrenza. Giorgos Verdi del Consiglio Europeo per le Relazioni Estere avverte che cedere alle pressioni americane potrebbe indebolire la credibilità dell’approccio regolatorio europeo.

Salvatore L.

Avvicinatosi al mondo videoludico grazie ad un Commodore64 alimentando in se la curiosità per il mondo Hi-Tech in particolar modo per tutto ciò che riguarda l' Hardware di un Computer. Dopo anni di collaborazioni con vari blog informatici Italiani nel 2012 apre il sito Hardware Mind.

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